lunedì 4 novembre 2013

Alla ricerca del migliore orientamento - Joseph Furttenbach


Joseph Furttenbach

Un architetto del Seicento che, nei suoi scritti, ha ripetutamente richiamato l’attenzione sulla necessità di orientare gli edifici verso Sud, è stato il tedesco Joseph Furttenbach (1591-1667).


Furttenbach era architetto municipale di Ulm (Germania), città nella quale trascorse la maggior parte della sua vita. In gioventù aveva trascorso dieci anni in Toscana, in particolare a Firenze, per seguire degli studi d’architettura militare e di ingegneria. Tra il 1629 e il 1667, pubblicò numerosi libri sull’architettura e sull’urbanistica.

Tornato in Germania diffuse poi l’uso di elementi italiani e francesi nell’architettura barocca. Era un esperto polivalente che si occupò anche di cartografia, di chimica – nel suo trattato sulla pirotecnica egli descrisse innumerevoli esperimenti con la polvere da sparo – della costruzione di ponti, navi, organi e della progettazione di orti e di parchi. Famosa è la sua ristrutturazione del teatro di Ulm, avvenuta nel 1641.

In numerosi scritti ha ripetutamente evidenziato l’importanza dell’orientamento degli edifici verso il sole. I suoi progetti, per esempio quelli di una scuola e di una fattoria, dimostrano l’importanza data da lui alla scelta della “partes mundi”. Nel progetto di una fattoria (Mayer-Hoffs-Gebäw), egli raccomanda l’orientamento del lato principale dell’edificio verso mezzogiorno e la chiusura della facciata di Ovest perché esposta ai venti e alle piogge. Nella sua „Newe Statt“ (Nuova città) gli edifici sono esattamente orientati a Sud e l’ospedale è collocato nella parte orientale affinché i prevalenti venti da Ovest possano asportare le “sostanze infettive dalla città”.

La sua opera più nota, “Architectura Universalis” del 1635, è un trattato illustrato di ingegneria militare, di fortificazioni, caserme, scuole militari, ospedali, lazzaretti, ponti, natanti, cantieri navali, cannoni e altro. Altri suoi titoli: “Architectura Civilis” (1628), “Architectura Martialis” (1629), “Architectura Recreationis” (1640) e “Architectura Privata' (1641)

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