lunedì 4 novembre 2013

Alla ricerca del migliore orientamento - Ricerche tedesche


Franz Knauf

Nel 1879, nell’ambito di un progetto per il nuovo ospedale accademico di Heidelberg, Franz Knauff (1835-1920), noto igienista tedesco, pubblicò una sua ricerca sul migliore orientamento degli edifici (1) in cui egli tracciò le sue conclusioni in merito:

“a) Nel caso di una disposizione dell’asse in direzione Nord-Sud, nel corso di un anno, l’ambiente ottiene più calore irradiato dal sole rispetto a una disposizione dell’asse in direzione Est-Ovest, e precisamente nel rapporto di 11:10. Purtroppo questo surplus di calore fa effetto solo nella stagione calda e non è quindi un vero guadagno.

“b) Se invece l’asse dell’ambiente è orientata in direzione Est-Ovest, questo ottiene durante tutta la stagione fresca e fredda (cioè durante il periodo di riscaldamento) una quantità assoluta maggiore di calore solare rispetto all’orientamento dell’asse in direzione Nord-Sud e precisamente nel rapporto di 6:5.”

Nei suoi studi, Korff usò per la prima volta i dati meteorologici sulla variazione e sull’intensità del soleggiamento, tendendo conto della nuvolosità. Knauff si esprime anche per quanto riguarda la distanza tra le schiere di edifici e raccomanda una distanza orizzontale tra l’asse di una schiera fino alla facciata della prossima corrispondente all’altezza del colmo delle case della schiera antistante moltiplicata per 3,5.

(1)   Knauff, F.: Das neue akademische Krankenhaus in Heidelberg, München 1879


Alfred Vogt

Contemporaneamente a Franz Knauf ad Heidelberg, Alfred Vogt pubblicò sulla Rivista di Biologia del 1879 un articolo sull’orientamento delle vie urbane e sulla loro larghezza in rapporto all’altezza degli edifici (1). Egli scrisse tra l’altro:

“Abituato dall’esperienza quotidiana all’aumento della temperatura dell’aria all’aperto all’ora di mezzogiorno, che il fisico ci spiega con l’angolo d’incidenza dei raggi solari che diventa sempre più acuto, si è ignorato finora che questo rapporto si inverte nel tempo e pertanto le facciate esposte a Est e a Ovest, nella stessa durata di soleggiamento, ricevono più calore rispetto a quelle esposte a Sud”.

Vogt eseguì le sue misurazioni nel mese di Luglio e arrivò a un risultato che lo sorprese: “che la facciata esposta a Sud aveva assorbito meno calore delle altre facciate”.

Nel “Manuale dell’Architetto” del 1890, gli autori, gli architetti Josef Durm (1837-1919), Hermann Ende (1829-1907) e Heinrich Wagner (1834-1897), e l’ingegnere  Eduard Schmitt (1842-1913) traggono le giuste conclusioni dalle opere di Knauff e Vogt raccomandando l’esposizione degli edifici verso Sud, ossia di orientare l’asse longitudinale degli edifici in direzione Est-Ovest (2).

(1) Vogt, Alfred: Über die Richtung der städtischen Straßen nach der Himmelsgegend und das Verhältnis ihrer Breite zur Häuserhöhe. Zeitschrift für Biologie, Berna 1879

(2) Durm, Ende, Schmitt und Wagner: Handbuch der Architektur, Darmstadt 1890

 
Arthur Korff-Petersen

Nel 1920, l’igienista e professore dell’Istituto di Igiene di Berlino (Hygiene Institut), Arthur Korff-Petersen (1882-1927), si occupò dell’orientamento di edifici multipiano, confermando la teoria di Knauff che la disposizione migliore è quella che si ottiene orientando l’asse longitudinale in direzione Est-Ovest affinché gli ambienti di soggiorno possano ricevere un massimo di apporti solari da Sud. Per quanto riguarda invece la distanza tra le schiere dei singoli edifici, ritiene troppo costosa quella proposta da Knauff. Egli conclude che, nel caso di case a schiera, l’orientamento diagonale (asse NE-SO o NO-SE) sia il più conveniente se la larghezza delle vie è uguale all’altezza degli edifici (1). Korff-Petersen si battè anche per un migliore isolamento termico degli edifici e propagò la cosiddetta “Thermos-Platte”, un pannello usato con successo per l’isolamento di depositi frigoriferi.

Nel suo libro “Grundbegriffe des Städtebaus“ (I principi fondamentali dell’urbanistica) del 1921 (2) (volume I), Karl H. Hoefner asserisce che il blocco che si estende in direzione Nord-Sud presenta le condizioni di soleggiamento migliori in autunno, inverno e in primavera, ma bisognerebbe tenere conto del soleggiamento durante tutto l’anno e quindi avvicinarsi all’orientamento verso Sud.

(1)   Korff-Petersen, A.: Die Besonnung der Häuser in städtischen Straßen, Zeitschrift für Hygiene, Berlin 1920

 
Paul Schmitt

Nel 1930, Paul Schmitt (1), nel suo articolo apparso sul periodico „Zeitschrift für Bauwesen“, tratta in maniera più approfondita tutti i problemi del soleggiamento e dell’orientamento più conveniente degli edifici. I suoi risultati in breve:

“Per quanto riguarda la determinazione delle distanze tra gli edifici è sufficiente che questi, nel giorno del solstizio invernale (21 dicembre), possano ricevere sole per almeno quattro ore.

Gli apporti energetici solari sulle facciate Sud (vie Est-Ovest) sono maggiori nella stagione fredda e nella mezza stagione rispetto a quelli nella stagione calda e quindi i più favorevoli.

 

Gli apporti energetici solari sulle facciate Est e Ovest (vie Nord-Sud) sono i minori nella stagione fredda; essi raggiungono i valori massimi nella stagione calda e, nella mezza stagione, risultano inferiori rispetto a quelli della facciata Sud.

Per quanto riguarda gli apporti energetici solari che arrivano sulle case a schiera: a) nella mezza stagione tutte le direzioni delle vie hanno quasi la stessa validità; b) in estate sono notevolmente più convenienti le vie Est-Ovest rispetto a quelle Nord-Sud; in inverno sono molto migliori le vie Est-Ovest rispetto a quelle Sud - Nord.

Le facciate a Sud si riscaldano sotto il sole più velocemente in inverno che in estate.

Le facciate Est e Ovest, in inverno, si riscaldano meno rapidamente che in estate.

La relazione tra i possibili e i reali apporti energetici solari è per tutte le vie quasi la stessa nella stagione calda e nella mezza stagione; mentre nella stagione fredda la relazione è più vantaggiosa per le vie Est-Ovest.

Per quanto riguarda il raffreddamento e il riscaldamento, le vie Est-Ovest sono più favorevoli che quelle Nord-Sud.

Nelle vie Nord-Sud, l’esposizione al vento comporta, nella stagione fredda, un fabbisogno di combustibile maggiore rispetto a quello che si riscontra nelle vie Est-Ovest. Nelle vie Nord-Sud, la possibilità di raffreddamento è invece maggiore.

Sotto ogni aspetto, le vie diagonali dimostrano valori intermedi tra quelli delle vie Est-Ovest e quelli delle vie Nord-Sud.

La direzione Est-Ovest delle vie ha notevoli vantaggi rispetto ad ogni altra direzione e, pertanto, può essere definita la migliore, se le stanze di soggiorno e quelle da letto sono esposte verso Sud e la cucina, la scala, il bagno, la dispensa e altri locali da tenere freddi sono esposti verso Nord.

(1)   Schmitt, Paul, Die Besonnungsverhältnisse an Stadtstraßen und die günstigste Blockstellung, Zeitschrift für Bauwesen, Berlin 1930

 

Fritz Konz

Nel 1932, nella sua tesi di laurea l’ingegnere Fritz Konz (1) arriva quasi alle stesse conclusioni di Schmitt: gli effettivi apporti solari sono notevolmente maggiori per le schiere di case che si estendono in direzione Est-Ovest, rispetto a quelle che si estendono in direzione Nord-Sud. La diminuzione degli effettivi apporti solari dovuta a altre schiere parallele è notevolmente minore nel caso di schiere che si estendono in direzione Est-Ovest piuttosto che nel caso in cui queste si estendono in direzione Nord-Sud.

La direzione Est-Ovest è quasi sempre più vantaggiosa rispetto a quella Nord-Sud, un’affermazione che concorda con i risultati di Schmitt, ma soprattutto quando si esamina l’effetto di schiere vicine e parallele. Affrontando il problema dal punto di vista di chi progetta un’abitazione, si può però arrivare anche al risultato che l’estensione delle schiere in direzione Nord-Sud sia preferibile. Sostenendo questo punto di vista, bisogna però essere consapevoli che i vantaggi ottenuti comportano un soleggiamento minore durante la stagione rilevante, cioè quella del riscaldamento.

(1)   Konz, Fritz: Der Einfluss der Besonnung auf Lage und Richtung von Wohnstraßen, Diss. TH-Stuttgart 1932

 

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