lunedì 4 novembre 2013

Serre d’acciaio e vetro


Le prime serre in Inghilterra sono state probabilmente quelle dell’Orto botanico di Oxford e del Chelsea Physic Garden. Tra il 1716 e il 1736 ne sono state realizzate altre, i cosiddetti “conservatories” progettati da Philip Miller (1691-1771) e da Richard Bradley (1688-1732).

Miller era un botanico scozzese che, tra il 1721 e la sua morte, è stato giardiniere capo dell’orto botanico dell’Ordine dei farmacisti di Chelsea. Nel 1722 seguì suo padre come sovrintendente di questo orto botanico. In questa qualità egli creò una delle più celebri collezioni di piante rare ed esotiche d’Europa. Miller si rifiutò di adottare la nomenclatura binomia di Linneo (1707-1778) preferendo l’utilizzo del sistema di classificazione proposta da Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708) e da John Ray (1627-1705). Solo nel 1768, in occasione della ottava edizione del suo Dictionaire, egli usò finalmente il sistema di Linneo. 

Richard Bradley fu un botanico e scrittore inglese che, tra il 1716 e il 1730, scrisse più di venti saggi su giardinaggio e agricoltura. Egli era membro della Royal Society e, nel 1724, venne nominato professore di botanica all’Università di Cambridge. Però nell’ambiente universitario era considerato inadatto all’insegnamento perché non parlava lingue straniere. Ciò nonostante i suoi libri ebbero diverse ristampe.

Cento anni più tardi, l’architetto inglese John Nash (1752-1835) progettò quattro serre per Buckingham Palace che, purtroppo vennero fatte smontare quando re William IV fece ristrutturare il palazzo. Tuttavia, una delle sue serre fu ricostruita nel 1836 dall’architetto Edward Blore (1787-1879) nei Kew Gardens (Orti di Kew) ed è oggi considerata la serra più antica conservata di quell’epoca.

Nell’Ottocento, l’architettura delle serre beneficia di un nuovo impulso dovuto allo sviluppo industriale. Le fonderie cominciarono a produrre ghisa e acciaio in grandi quantità e le vetrerie produssero vetri piani a prezzi convenienti. Acciaio e vetro diventarono subito i materiali preferiti dagli ingegneri e dagli architetti poiché consentono la costruzione di grandi e ariosi volumi, consentendo di evitare le pesanti e massicce strutture in muratura che fino ad allora avevano caratterizzato gli elementi portanti degli edifici, sollevando però nuovi problemi costruttivi ed estetici.

Le prime costruzioni d’acciaio e vetro erano delle serre per piante di vario genere, alcune di eccezionali dimensioni, chiamate in inglese “conservatories”, “glass houses” o “palm houses” per distinguerle dalle “orangerie” dell’epoca precedente, costruite in maniera convenzionale in muratura e legno (1).

Le serre di John Claudius Loudon

Il concetto delle nuove serre si basa sugli studi teorici dell’inglese John Claudius Loudon (1783-1843) che cercava la forma migliore per una serra. Loudon era il figlio di un agiato agricoltore scozzese. Già in gioventù aveva acquisito formidabili conoscenze pratiche e poi aveva studiato chimica, botanica e agricoltura all’Università di Edimburgo. Dopo aver visitato mezza Europa, negli anni 1813-14, cominciò a occuparsi del miglioramento delle serre e di altri sistemi di coltivazione. Egli sviluppò un disegno di elementi imperniati che potevano essere inclinati secondo l’angolo d’incidenza del sole.

 
Serra delle Palme nei Bicton Gardens, East Budleigh, Devon
 
Sulla forma che dovrebbe avere una serra costruita in vetro per ottenere la quantità massima possibile di sole  era il titolo programmatico di una delle sue conferenze tenute nel 1815 in cui egli descrisse bene l’obiettivo delle sue ricerche. Risultato di queste ricerche è stata la serra sferica che ha una superficie atta a garantire, in ogni momento dell’anno, l’incidenza  perpendicolare dei raggi del sole su una delle facciate di vetro della serra. Diverse fonti nominano, insieme a Loudon, anche George Mackenzie che, nel 1815, pubblicò un relativo articolo (2).

Nella sua proprietà di Bayswater, Loudon costruì, lungo un muro, serre di differente tipo e dimensione, utilizzando 13 diversi tipi di profilati metallici e vetri di differente formato. Una delle idee di Loudon era quella di disporre le travi d’acciaio e i vetri nello stesso piano, semplicemente per di ridurre l’ombra che le travi avrebbero gettato se fossero sporte verso il basso. Loudon sperimentò anche la ventilazione delle serre tramite aperture regolabili inserite nei tetti.

Il sistema di riscaldamento a vapore e ad acqua calda, appena inventato, consentiva inoltre di mantenere la temperatura adatta a ogni tipo di pianta.

Loudon sviluppò anche progetti per case destinate agli operai industriali e sistemi di riscaldamento solare. Si stabilì a Londra come urbanista. Decenni prima di Frederick Law Olmstedt e altri, egli cominciò a sviluppare la sua visione delle aree verdi di Londra. Questo lavoro è contenuto nella sua opera Hints for Breathing Places for Metropolis (Note sulle aree di respiro di una metropoli) pubblicata nel 1829. Egli vedeva la crescita della città ben ordinata e influenzata da grandi cinture verdi (greenbelts).

Note

(1) Una storia molta utile della costruzione di serre in acciaio e vetro si trova in: Sue Minter, The Greatest Glass House, London 1990

(2) Mackenzie, George: On the Form Which the Glass of a Forcing-House Ought to Have, in Order to Receive the Greatest Possible Quantity of Rays from the Sun; in: Transactions of the Horticultural Society of London 1817, p. 171 segg.

(3) Frederick Law Olmstedt (1822-1903), illustre architetto del paesaggio, considerato il padre dell’architettura paesistica statunitense, progettista della Chicago World Exposition del 1893

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