domenica 3 novembre 2013

Orangerie


Nel secolo XVI, si diffuse la moda di collezionare limoni e aranci e di impiantare degli agrumeti nei parchi presso i palazzi nobiliari di tutta Europa.

 
L’orangerie del castello di Versailles
 
 
 
Il limone è una pianta d’origine indiana la cui descrizione appare, per la prima volta, in un manoscritto arabo del dodicesimo secolo. Il suo nome deriva dal persiano limu. La prima coltivazione in Europa si ebbe a Genova verso la metà del Quattrocento.

L’arancio, originario dell’Asia sud-orientale, fu introdotto in Europa prima del limone, e cioè già nel secolo XI. Si trattava di una varietà amara, proveniente dalla Persia. L’arancio dolce, oggi la varietà più diffusa, fu invece importato dall’India da commercianti portoghesi solo nel secolo XV. Il nome dato al colore deriva da quello del frutto e appare per la prima volta nel 1542.

Arance e limoni non danno solo frutti deliziosi, ma hanno anche un aspetto decorativo. Se il limone ha la particolarità di fiorire e di fruttificare nel corso di tutto l’anno, l’arancio produce fiori molto profumati e i frutti conferiscono alla pianta un carattere ornamentale. Proprio per questi pregi, la nobiltà europea cominciò a collezionare le due specie e a impiantare agrumeti nei propri parchi. Queste piantagioni decorative apparvero per la prima volta in Francia, dove furono chiamate „orangeries“. In alcuni luoghi, ad esempio a Versailles, l’originale funzione agricola delle orangerie è ancora palese: l’agrumeto si trovava vicino all’orto da cui si forniva la cucina reale.

La coltivazione comportava però un serio problema: nell’Europa centrale, gli alberelli, coltivati all’aperto, non resistevano ai rigori invernali e quindi si rendeva necessario ripararli dal gelo. Dapprima si cercò di proteggere gli alberelli dal freddo con delle strutture smontabili costruite con assi di legno e vetro. Una costruzione che coprisse l’agrumeto nella stagione invernale, la fece erigere, per esempio, il principe Eugenio di Savoia, a Vienna, nel suo parco “Belvedere”.

In Germania fu impiantato il primo “pomeranzgarten”, ossia la prima coltivazione di arance, nel 1559. Si trattava di una struttura lignea smontabile che proteggeva le piante in inverno e che veniva montata in autunno e rimossa in primavera. Le realizzazioni più famose di questo genere sono, con molta probabilità, le “limonaie” di Limone del Garda.

Die Bäume wurden nun in grossen Kübeln gezogen, die im Sommerhalbjahr im Freien standen und im Winter in ein festes, oft heizbares Gebäude gebracht wurden, eben in eine „Orangerie“, ein Gewächshaus, das bei grosser Kälte sogar geheizt werden konnte.

Nel 1617 vennero impiantate delle serre stabili presso il Louvre di Parigi, in cui le piante d’arancio potevano svernare. Queste serre erano costruite in muratura sul lato nord, con grandi finestroni esposti a sud. In giornate straordinariamente fredde, questi ambienti potevano essere riscaldati tramite singole stufe. Questo tipo di fabbricato prese il nome di “orangerie” come le coltivazioni all’aperto e diede inizio a una serie di bellissimi esempi di questo tipo d’architettura. Gli alberelli non si piantavano più direttamente nel terreno, bensì in grandi vasi di terracotta che, nella stagione invernale, erano trasferiti in speciali edifici.

Una “orangerie” poteva essere sia un semplice annesso agricolo collocato in un’ala di un palazzo nobiliare, oppure, come spesso si è visto, estesi fabbricati che facevano da contorno ai parchi sistemati in stile barocco. In questo caso ci si attendeva che  facessero molta impressione sui visitatori e per questa ragione, gli edifici venivano disposti in cerchio, o in due semi cerchi, per racchiudere così un cortile nel quale i vasi con gli alberi potevano essere distribuiti geometricamente seguendo la forma dei fabbricati. Elemento tipico di questa architettura era l’arco di trionfo, simbolo della dignità principesca.

Le “orangerie” servivano non solo a riparare le piante dal freddo, ma gli spaziosi ambienti erano spesso usati dai nobili proprietari anche come luogo di divertimento e di svago, dove si potevano svolgere esposizioni d’arte, concerti, banchetti e balli.

Riportiamo di seguito alcuni esempi di orangerie costruite nel Settecento in Germania.

La fine del Settecento vede declinare la moda delle “orangerie” e la coltivazione di agrumi a scopi decorativi. La loro funzione fu ereditata dalle serre costruite in ferro e vetro. Oggi, quasi tutte le antiche “orangerie” hanno perso la loro funzione originale, ma vengono ugualmente conservate come esempi storici d’architettura. Nell’orangerie delle Tuilleries di Parigi, che si affaccia su Place de la Concorde, oggi si trova il Musée de l'Orangerie che ospita la collezione di opere post-impressioniste del famoso mercante d'arte Paul Guillaume, il quale riunì un vasto insieme di opere integrato dopo la sua morte dalla vedova (Domenica Walter) che, intorno al 1965, cedette la collezione allo Stato francese. Nel 1927 vennero ristrutturate due sale ovali per ospitare il ciclo delle "Ninfee" di Monet.

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