lunedì 30 settembre 2013

Clima mediterraneo - Due tipologie tradizionali


Ancora oggi esistono in Italia due tipologie architettoniche tradizionali che possono essere considerate “climatiche”: il dammuso della Pantelleria e il trullo di Alberobello.

Il dammuso

Il dammuso è un’abitazione tradizionale tipica della Pantelleria, isola situata a metà strada tra la Sicilia e la costa tunisina. Il clima dell'isola è caratterizzato da temperature estive piuttosto elevate, con medie mensili che variano tra i 24°C (agosto) e i 10°C (gennaio). La piovosità è molto scarsa in estate, mentre i venti sono molto forti e frequenti.  Il dammuso tiene conto di queste peculiarità dell’isola ed inoltre beneficia della ricchezza di materiale lavico come materiale da costruzione.

Dammusu è una parola che in lingua siciliana vuol dire tetto e fa riferimento a un fabbricato rurale molto semplice, alsardune”, un ambiente di campagna, costruito, in genere, con le pietre ottenute dalla bonifica del terreno, a ridosso dei muretti di terrazzamenti o al centro della proprietà. Esso serviva al contadino per conservarvi gli attrezzi e per ripararsi dal sole o in caso di pioggia, ma, oggi, quando si parla di dammuso si pensa in primo luogo alla casa tradizionale dell'isola di Pantelleria.

 
Dammusi sull'isola della Pantelleria

I dammusi-abitazioni sono costruiti con pietre laviche locali tenute insieme a secco. Il tetto ha la forma di una bassa cupola per poter meglio raccogliere l’acqua piovana la quale, poi, viene immagazzinata in una cisterna interrata in prossimità del dammuso stesso. A questo scopo, i bordi del tetto sono più rialzati rispetto alla base della cupola per far confluire più facilmente l'acqua nelle apposite “canallate”. Avere una riserva d'acqua è molto importante poiché l’estate pantesca è lunga e secca. Il tetto è imbiancato con calce non solo per impermeabilizzarlo, ma anche per meglio riflettere della luce del sole, così, l’interno, rimane un po’ più fresco.  Gli spessi muri del dammuso proteggono dal caldo estivo e dal vento e dal freddo invernali. Le finestre e le porte hanno dimensioni ridotte e non permettono di far entrare molta luce.

L’abitazione è solitamente composta da tre ambienti: la sala, il “cammarino” e l’arkova (alcova) chiusa da una tenda. In aggiunta ci possono però anche essere una piccola cameretta da letto per bambini, un ripostiglio o dispensa. Adiacente al dammuso c’erano anche costruzioni adibite a cucina, deposito, stalla o cantina. Il tetto a cupola era spesso utilizzato come spazio per l’essicazione di alcuni prodotti agricoli.


Il dammuso, usato come abitazione, aveva sempre la facciata principale intonacata, mentre i muri degli altri lati erano lasciati grezzi a pietra viva, i pavimenti erano realizzati in terra battuta o, nelle case dei più abbienti, rivestiti con mattonelle decorate.

Accanto a un dammuso si trova spessa una costruzione circolare, anch’essa in pietra lavica, dentro la quale si coltivano alberi da frutto, prevalentemente agrumi quali limoni, cedri e aranci, protetti così dall'incessante vento che batte l'isola.

Oggi, quasi tutti questi fabbricati agricoli sono stati trasformati in alloggi turistici.

Il trullo

Il trullo è una tipica abitazione tradizionale dell’altopiano della Murgia, una regione della Puglia centro-meridionale. Il clima della Puglia è tipicamente mediterraneo: estati calde e inverni miti. Tuttavia, nell’Alta Murgia, le estati sono fresche e durante l’inverno le precipitazioni nevose e le nebbie notturne non sono rare. Le temperature medie invernali restano però sopra lo zero, mentre le massime di luglio variano tra i 24°C e i 30°C.

Pianta e sezione di un trullo

Il nome trullo deriva dal tardo greco τρούλος, cupola. Infatti, la forma che determina l’aspetto esterno di un trullo è la pseudo-cupola al suo interno, una cupola costruita a secco con pietre posate in filari circolari. Più si sale in alto, più questi filari diventano più stretti e formano una costruzione conica. L’origine del trullo dovrebbe essere una capanna preistorica, ma i trulli oggi esistenti non sono molto antichi, perché i proprietari, in caso di dissesti, preferivano abbatterli e quindi ricostruirli ex novo. I trulli più antichi di cui si sono conservate tracce risalgono al XVI secolo. I trulli più famosi sono quelli di Alberobello, che oggi fanno parte del Patrimonio mondiale dell'umanità dell’Unesco.

Cupole di trulli: si intravede sulla destra parte della scaletta ricavata nel paramento esterno per consentire l'accesso alla sommità al fine di facilitare le operazioni di manutenzione

L’involucro edilizio del trullo ha uno spessore assai elevato, questo offre il vantaggio di mantenere un clima interno relativamente equilibrato. Le pietre del muro e del tetto, grazie alla loro elevata inerzia termica, mantengono a lungo il calore assunto durante il giorno sotto l’azione del sole e lo rilasciano all’interno durante la notte. Come in uno scantinato, la temperatura interna rimane relativamente costante per quasi tutto l’anno, così dentro si percepisce un gradevole fresco in estate e caldo in inverno. Solo nella seconda metà del mese di agosto si avverte più caldo all’interno che all’esterno.

Oltre alla porta d’ingresso, c’è solo, nella parte alta della cupola, una piccola apertura con un finestrino che serve per la ventilazione e, al contempo, dà un po’ di luce all’interno. 

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